Cambio di rotta BCE, tassi mutuo in calo

Cambio di rotta BCE, tassi mutuo in calo

Primo calo dei tassi sui mutui dopo due anni di aumenti. E’ l’effetto del cambio di rotta della Bce

In Italia dopo due anni di continui aumenti, si registra un calo dei tassi sui mutui, scendono a dicembre al 4.4% rispetto al 4.5% di novembre. Questa inversione di rotta è la conseguenza dello stop degli aumenti dei tassi di riferimento da parte della Banca Centrale Europea, con prospettive di ulteriori tagli. Restano però incognite geopolitiche e di mercato che potrebbero influenzare l’andamento futuro dei tassi. Per capirne di più ti proponiamo questo interessante articolo redatto da ilfattoquotidiano.it

Finalmente un sospiro di sollievo per le famiglie con un mutuo e per quelle si apprestano ad accenderne uno. Dopo 24 mesi di continui rialzi delle rate e dei tassi, in dicembre si è registrata la prima inversione di rotta. I tassi medi sulle nuove erogazioni sono scesi al 4,4% dal 4,5% di novembre. Niente di eccezionale ma un segnale importante che dovrebbe preludere ad ulteriori cali nei prossimi mesi. La discesa dei tassi è infatti conseguenza dello stop da parte della Banca centrale europea nel rialzo dei tassi di riferimento per la zona euro e delle attese per i tagli che dovrebbero arrivare nel corso di quest’anno. L’Associazione bancaria italiana precisa, da un punto di vista tecnico, che il ribasso è influenzato dall’andamento di mercato dei tassi Irs, sceso nelle scorse settimane, su cui si basano i mutui a tasso fisso anche se restano le incognite geopolitiche per i prossimi mesi. L’Abi rileva inoltre che “sul totale delle nuove erogazioni di mutui il 62,5% erano mutui a tasso fisso (79,3% il mese precedente).

Il tasso medio sui nuovi prestiti in euro alle società non finanziarie è salito al 5,69% (1,44% a giugno 2022; 5,48% a fine 2007). Il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie è risultato invece stabile e pari al 4,76% (2,21% a giugno 2022; 6,16% a fine 2007″. Che la Bce ridurrà il costo del denaro nei prossimi mesi è dato quasi per scontato. Più difficile capire l’entità e il numero dei tagli che dipenderanno anche dall’andamento dell’inflazione e della crescita economica. Il rialzo dei tassi degli ultimi due anni ha consentito alle banche di fare profitti record. Anche perché il trasferimento dei benefici ai depositanti è stato estremamente lento e limitato, come rimproverato agli istituti italiani dalla stessa Bce.

 

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FONTE: ilfattoquotidiano.it

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