Donazione di un immobile a un familiare: come funziona?
Di seguito vi proponiamo un interessante articolo redatto da immobiliare.it che analizza il concetto di donazione, le varie tipologie e i pro e i contro di quest’ultima.
La donazione, disciplinata dall’art. 769 del Codice Civile, è un contratto con cui un soggetto arricchisce un altro disponendo a favore di quest’ultimo un suo diritto o assumendo verso lo stesso un’obbligazione, il tutto in modo gratuito.
Può interessare tutti i tipi di beni e, nel caso riguarda gli immobili, prevede la possibilità di donare una proprietà, l’usufrutto, l’uso o il diritto di un’abitazione. Uno dei casi più frequenti è la donazione di un immobile a un familiare: ecco come funziona, quali vantaggi comporta e cos’è importante sapere.
Donazione di un immobile: quante tipologie esistono
È possibile distinguere varie forme di donazione di un immobile: la donazione diretta prevede che si doni, in vita, un bene a favore di un soggetto; la donazione indiretta, invece, va a beneficio di chi la riceve come nel caso dell’acquisto di un immobile da parte di un soggetto, pagato per l’intero o in parte, con il danaro di un’altra persona.
Chi può ricevere un immobile?
Può ricevere in donazione un immobile il figlio di una persona vivente al tempo della donazione (anche se ancora non concepito), figli naturali non riconoscibili, i coniugi.
Non è invece ammessa la donazione a favore del tutore (o del protutore) dell’incapace. Possono inoltre ricevere la donazione tutte le persone giuridiche e gli enti non riconosciuti.
Possono invece donare tutte le persone giuridiche, se così è previsto nello statuto o nell’atto costitutivo, e gli individui fatta eccezione di minori e persone interdette, inabilitate o incapaci naturali.
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La procedura da seguire per la donazione di un immobile
Per procedere alla donazione di un immobile occorre procedere con un atto pubblico, redatto attraverso un notaio, alla presenza di due testimoni: nell’atto le due parti devono inoltre indicare gli estremi delle eventuali donazioni anteriori e i relativi valori alla data dell’atto.
Se il donante intende donare un immobile, il notaio incaricato di redigere l’atto deve compiere alcune verifiche preliminari (visure catastali e ipotecarie).
Quando la donazione interessa un fabbricato urbano, il notaio deve indicare i dati catastali, far riferimento alle planimetrie depositate in catasto e dichiararne la conformità allo stato di fatto in cui si trova l’immobile, menzionare gli estremi delle autorizzazioni urbanistiche.
Se si tratta di un terreno, è necessario allegare all’atto il certificato di destinazione urbanistica (cosiddetto CDU) rilasciato dal Comune competente. Dopo la stipula dell’atto, è sempre il notaio tenuto a provvedere alla trascrizione e alla registrazione del contratto.
Donazione di un immobile: pro e contro
Tra i vantaggi della donazione diretta di un immobile c’è il suo trasferimento, di regola irrevocabile, assicurato dall’atto del notaio.
La donazione, inoltre, comporta vantaggi di natura fiscale quando il donatario è un familiare e la donazione non supera un determinato valore: la donazione che ha per oggetto immobili o diritti reali immobiliari deve essere tuttavia trascritta nei pubblici registri immobiliari e volturata in catasto con applicazione anche delle imposte ipotecaria e catastale in misura proporzionale (rispettivamente del 2% e dell’1%) indipendentemente dall’eventuale franchigia.
La donazione di un immobile, però, ha anche vari svantaggi tra cui la necessità di sostenere i costi notarili, gli obblighi alimentari nei confronti del donante qualora versi in stato di bisogno, la difficoltà a rivendere l’immobile laddove gli eredi impugnino la donazione nei successivi 10 anni dalla morte del donante.
*Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.
FONTE: immobiliare.it
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