Mutuo e conto corrente: devono essere della stessa banca?
È possibile richiedere un mutuo con una banca diversa rispetto a quella con cui si ha un conto corrente? Vediamo cosa dice la legge.
Comprare un immobile senza la richiesta di un mutuo è alquanto improbabile: una giovane coppia di lavoratori non avrà avuto il tempo (né le possibilità concrete) di riuscire a mettere da parte i soldi necessari all’acquisto di una casa.
A meno che non si riceva una grossa eredità, magari da un parente anziano senza figli venuto a mancare all’improvviso, l’accensione di un mutuo resta la sola possibilità a propria disposizione.
Una domanda molto comune tra i giovani che intendono richiedere un mutuo è se quest’ultimo debba essere necessariamente richiesto all’istituto di credito presso il quale si ha un conto corrente attivo.
Vediamo di seguito quali sono le regole in vigore in Italia e cosa è possibile fare.
Mutuo e conto corrente: come funziona la procedura
Non esiste alcuna regola per la quale si è obbligati ad accendere un mutuo con la stessa banca presso la quale si ha un conto corrente attivo. Ogni cliente può dunque rivolgersi a qualsiasi istituto di credito.
Il mutuo prevede specifiche garanzie reddituali ai richiedenti e una serie di verifiche che possono portare la banca ad accogliere o a rifiutare la richiesta: ci sono in particolare la fase di istruttoria, che comprende la raccolta dei documenti indispensabili, e la perizia immobiliare.
Cosa succede nel momento in cui il mutuo viene effettivamente erogato? Intanto, è bene precisare che l’erogazione della somma avviene di solito in concomitanza alla sottoscrizione dell’atto notarile relativo all’acquisto dell’immobile.
Tuttavia, esistono anche altre modalità:
- l’erogazione differita;
- il contratto condizionato e l’atto di quietanza;
- il prefinanziamento;
- l’erogazione S.A.L.
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Cosa sapere prima di accendere un mutuo
Accendere un mutuo rappresenta un momento estremamente importante della vita di molte persone: la casa è il sogno di tanti e il mutuo viene generalmente richiesto per poter finalmente avere un immobile di proprietà (smettendo così di vivere in affitto).
Per questo motivo, nell’ipotesi in cui ci si dovesse trovare in questa fase cruciale, è bene richiedere diversi preventivi a banche differenti in modo tale da poter valutare quali sono le soluzioni più convenienti, soprattutto in base alle proprie disponibilità economiche.
In questo modo si potrà:
- ottimizzare il risparmio;
- capire se procedere con un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile sulla base dell’andamento del mercato;
- scegliere la durata del finanziamento, anche in relazione al tasso di interesse che sarà applicato.
Cosa si dovrebbe fare in pratica? Quali sono le fasi più importanti da non sottovalutare per la scelta di un mutuo? La prima consiste nell’informarsi sui tassi, attraverso il supporto di consulenti dedicati.
Si dovranno poi:
- raccogliere tutti i documenti che vengono richiesti dalle banche per procedere con la fase di istruttoria, che analizzerà le garanzie reddituali del richiedente per comprendere se sarà in grado di sostenere la rata del mutuo;
- dopo aver confrontato le differenti possibilità messe a disposizione dagli istituti di credito, scegliere tra il tasso fisso e il tasso variabile: anche in questo caso, sarebbe meglio farsi aiutare da un mediatore che possa dare le giuste indicazioni per comprendere al meglio il funzionamento della Borsa e, dunque, da cosa possono dipendere le oscillazione dell’Euribor e dell’Eurirs.
Sarà poi necessario calcolare i costi che si dovranno sostenere. Vi rientreranno:
- il tasso di interesse;
- le spese di istruttoria;
- le spese di perizia;
- le assicurazioni obbligatorie;
- le commissioni di incasso;
- le imposte;
- i bolli statali.
Sarà anche essenziale sapere in anticipo quali siano i tempi tecnici di erogazione del mutuo, ovvero quanto passa dal momento in cui si presentano tutti i documenti a quello in cui viene effettivamente erogata la somma richiesta.
Si consiglia inoltre di informarsi sul funzionamento di un’eventuale estinzione anticipata del mutuo, che consiste nel rimborsare la somma presa in prestito dalla banca prima rispetto alla scadenza prevista dal contratto.
Nell’ipotesi in cui, dopo aver acceso un mutuo, ci si dovesse rendere conto che il mercato è cambiato e che il tasso di interesse applicato al proprio mutuo non è più così conveniente, si avrebbe comunque la possibilità di cambiare.
Come effetto del Decreto Bersani, dal 2017 è infatti possibile cambiare mutuo senza dover pagare alcuna penale. Le procedura per poterlo fare sono:
- la surroga;
- la rinegoziazione;
- la sostituzione.
Tornando alla domanda iniziale, ovvero se ci sia un obbligo di accendere un mutuo presso la banca per la quale si è già correntisti, c’è una precisazione da fare.
È vero che l’obbligo non esiste, ma è altrettanto vero che una banca che conosce il suo correntista potrebbe proporgli una tipologia di mutuo più vantaggiosa rispetto a quella di un ipotetico cliente sconosciuto, che ha depositato i suoi risparmio da un altro istituto di credito.
Fonte: QuiFinanza.it
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